Le salite del VCO: Domodossola - Bognanco (Frazione San Bernardo)
Scheda
Nome | Descrizione |
---|---|
Punto di partenza | Domodossola |
Punto di arrivo | Bognanco (Frazione San Bernardo) |
Grado di difficoltà | Impegnativo |
Dislivello | 1396 mt. |
Caratteristiche | Lunghezza: 19 km Pendenza media: 7.3 % Pendenza massima: 13 % AR da Domodossola (piazza Stazione): 40 km Rapporto consigliato: 39/26 |
Informazioni | Punto di convalida: Albergo Ristorante "da Cecilia" fraz. Graniga Tel. 0324.234166 chiuso martedì |
La salita si divide in due parti: fino alle Fonti di Bognanco si tratta di un lungo falsopiano, con pendenze che si accentuano solo nell'ultimo tratto.
La seconda parte, dopo Graniga, ha inclinazioni costantemente elevate dove conta la resistenza. I tratti più difficili sono l'attraversamento delle Fonti, i due tornanti successivi, il segmento subito dopo Graniga e soprattutto gli ultimi 4 km: media superiore al 10%, con punte del 13%. La notevole lunghezza e l'assenza di veri momenti di respiro nella seconda parte richiedono un buon allenamento.
Il traffico è moderato sino alle Fonti, poi quasi inesistente. Dopo Graniga si percorre una stretta strada forestale in buono stato. Nei primi 10 km la presenza di alberi e la conformazione della valle garantiscono un buon riparo dal sole; oltre, la strada è quasi del tutto allo scoperto.
Numerose le fontanelle: a Bognanco, a San Lorenzo, poco prima dell'Alpe Vercengio, all'Alpe Cimaloro e sul piazzale dove si conclude la scalata.
È una salita che ricompensa dalla fatica per le soddisfazioni che se ne ricavano sotto il profilo sia ambientale sia paesaggistico. Raggiunta la stazione termale delle Fonti (famosa e molto frequentata sino a qualche decennio fa, oggi, in attesa di tornare agli antichi splendori, si consola abbinando il proprio nome all'ottima acqua minerale che continua ad essere prodotta e commercializzata), si risale a tornanti (sono in tutto 22) il fianco della valle, per sbucare dal bosco a San Lorenzo.
L'ultima parte si svolge tra prati e boschi di abeti, faggi e larici. La strada asfaltata ha termine sul piazzale dell'oratorio, dove San Bernardo è raffigurato nel grande affresco sopra la porta d'ingresso.
Al ritorno bisogna fermarsi a Graniga, dove, all'angolo della piazzetta presso l'Albergo Ristorante "Da Cecilia", è situato il punto di convalida
La seconda parte, dopo Graniga, ha inclinazioni costantemente elevate dove conta la resistenza. I tratti più difficili sono l'attraversamento delle Fonti, i due tornanti successivi, il segmento subito dopo Graniga e soprattutto gli ultimi 4 km: media superiore al 10%, con punte del 13%. La notevole lunghezza e l'assenza di veri momenti di respiro nella seconda parte richiedono un buon allenamento.
Il traffico è moderato sino alle Fonti, poi quasi inesistente. Dopo Graniga si percorre una stretta strada forestale in buono stato. Nei primi 10 km la presenza di alberi e la conformazione della valle garantiscono un buon riparo dal sole; oltre, la strada è quasi del tutto allo scoperto.
Numerose le fontanelle: a Bognanco, a San Lorenzo, poco prima dell'Alpe Vercengio, all'Alpe Cimaloro e sul piazzale dove si conclude la scalata.
È una salita che ricompensa dalla fatica per le soddisfazioni che se ne ricavano sotto il profilo sia ambientale sia paesaggistico. Raggiunta la stazione termale delle Fonti (famosa e molto frequentata sino a qualche decennio fa, oggi, in attesa di tornare agli antichi splendori, si consola abbinando il proprio nome all'ottima acqua minerale che continua ad essere prodotta e commercializzata), si risale a tornanti (sono in tutto 22) il fianco della valle, per sbucare dal bosco a San Lorenzo.
L'ultima parte si svolge tra prati e boschi di abeti, faggi e larici. La strada asfaltata ha termine sul piazzale dell'oratorio, dove San Bernardo è raffigurato nel grande affresco sopra la porta d'ingresso.
Al ritorno bisogna fermarsi a Graniga, dove, all'angolo della piazzetta presso l'Albergo Ristorante "Da Cecilia", è situato il punto di convalida